sabato 26 marzo 2011

I CAMILLAS -le politiche del prato

Storia

"I Camillas" nascono a Pordenone nel 1964 come duo formato da Ruben Camillas (chitarre, xilofono, voce) e Zagor Camillas (tastiere, cimbalo, voce),per 40 anni non producono niente ma nel 2004 succede qualcosa di straordinario, il rock'n'roll li vuole e loro accettano!

SITO http://camillas.altervista.org/?p=discography

CAMILLAS-Le politiche del prato

Wallace Records / Tafuzzy Records / Marinaio Gaio / Dischi di plastica (2009


  1. Discomacchina
  2. La Canzone Del Pane
  3. Agitazione
  4. Il Gioco Della Palla
  5. Palingodi
  6. Maya
  7. Pop Natale
  8. La Canzone Della Neve
  9. Settembre
  10. Dimmi
  11. Luccicare
  12. Gigante
  13. Le Fanfare
  14. Manicomio
  15. Bisonte

Palle magiche che rimbalzano senza controllo (Pim! Pum! Pam!), prati innevati che esplodono di spaventosi colori in primavera, pandori al veleno per mocciosi che a Natale dicon parolacce, un timido animale chiamato bisonte tutto solo in un angolo, se ti prendo ti do un bacio (molla quella fetta di torta perché se ti prendo ti do un morso), dimmi dimmi, quando a casa tornerai vienimi a trovar io ti posso offrire il pane, stati di agitazione (come i bambini che si sbracciano alla batteria giocattolo), tu sei il mio manicomio dolcissimo, a settembre seminerò i campi e le gocce del mio sudore scioglieranno la terra dove razzoleranno le oche e le galline e anche i maiali, mi piace come muovi le tue mani: cos'è 'sta roba?

Semplicemente una magica astrazione che risuona da qualche tempo dalle Marche, tra echi di shoe-gazing, punk rock demente, elettronica 8-bit, filastrocche della nonna, cori degli Alpini e canzoncine per strumenti giocattolo: Ruben e Zagor indossano le loro barbe, saltano sui palchi in grembiulino e dalla loro cesta estraggono canzoni che, una dopo l'altra, disarmano per la loro dolce innocenza dispettosa, come un bambino di quattro anni nascosto sotto il tavolo che ti slaccia le stringhe delle scarpe convinto di non essere visto (magari se odiate i bambini immaginate il viso paffuto del pargolo tutto spalmato e grondante di gelato al cioccolato... Va meglio così vero, non vi fa tenerezza?).

Troppo facile liquidare i Camillas come due cazzoni: troppo complicato invece spiegarvi perché sono due geniacci romantici e creativi. La loro forza è la semplicità, non fate i difficili allora, teneteli seriamente d'occhio. Un altro disco per l'Estate.

GUARDA IL VIDEO DELLE CANZONI:

-la canzone del pane

-bisonte

-maya

lunedì 17 gennaio 2011

JOLLY JOLLY DOOWHAcKER- il disco


“Seduta su una sedia a dondolo guardavo le praterie durante il tramonto, indossavo un cappello largo mentre la radio riempiva il silenzio con Switch Weather dei Jolly Jolly Doowhacker, un pezzo così libero...”

Riapro gli occhi, mi risveglio e mi rendo conto che sono nella mia camera con il pc che manda l’intero album di questo gruppo emergente un po’ grunge, un po’ british pop post blur (genere ironicamente inventato da loro), un po’ introspettivo, un po’ disinvolto. Sono queste le uniche definizioni che mi vengono in mente, i pezzi sono estremamente viscerali.

Ascoltando bene i brani è facile ripensare a Damon Albarn , loro stessi dichiarano di essersi ispirati ai Blur, influenza che si può soprattutto notare in Radiation e U.F.O. ma nessuna imitazione, testi diversi, arrangiamenti più impegnati.

“Mi ritrovo sulla route 66, guido un ferrovecchio, il crepuscolo spennella il cielo terso e dalle casse Back Home culla i miei pensieri..”

Non riesco a fare a meno di lasciarmi andare in fantasie forse puerili, forse da film ma qualcosa con queste canzoni viene toccato, soprattutto con Laura che pizzica corde profonde, forse un po’ dolorose, probabilmente sarà per il ritornello in cui viene ripetuta la domanda “perché sei qui con me?” .
I Jolly Jolly Doowhacker nascono a Fano nel 2009 sotto la guida di Stefano Gasparini che poi vola in Australia mantendo comunque vivo il progetto in Italia con la band formata da: Lorenzo Guescini (Chitarra, tastiera e seconda voce), Camillucci Massimiliano (Percussioni e batteria), Gasparini Cristian (Voce e basso), Federico Lepore (Violino).

In conclusione l’album d’esordio merita almeno un otto e non resta che gustarci per ora i 10 brani dell’album omonimo dei Jolly Jolly Doowhackers durante i vari viaggi “on the road” in attesa del secondo, sperando che sia una conferma di quanto artisticamente espresso finora.

ascolta qua l'album e scaricalo


Jolly Jolly Doowhacker by massimiliano.camillucci



-paolo